top of page

WHITE SOFT REST

​

Installation and performance by Hu Huiming
Video: Marco Capriotti
Soprano: Zhang Xiaodan

2018

​

AAIE Art Center

2010 - present
2010 - present

SLEEP  WITH THE ARTIST

​

October 13 2018 in MA-EC Gallery, via Lupetta 3, Milan

Performance by Hu Huiming

Dormire con l’artista

 

ENG

I slept on many different beds since I was a child. My mother has always been very proud of the fact that I never made stories wherever she left me to sleep, whether this was the home of friends or relatives. I was a friendly girl, smiled at everyone, and slept anywhere. When I was 14 years old, I started to sleep in the high school dormitory, I slept with 5 girls of my age: the lowest floor of a bunk bed had happened to me. When the girl on top of me was looking at a novel, she often burst out laughing all the time, stamping her feet on the wooden bed, and the movement like a small earthquake woke me up every time. When I had the menstruation for the first time, another of the girls invited me to sleep with her, on the top floor of another bunk bed, about 90 centimeters wide, and she spent most of the time in that night to explain to me how I should behave in this situation.

In 2016, during my Erasmus in Madrid, I met a Chinese girl, we met each other a few times, but she needed a place to sleep for three nights because her lease ended. I had a single bed so we slept together for three nights hugging each other so we could both be in bed. I felt a strange and familiar feeling, even if I did not know her well, in those days we chatted a lot and deeply.

Sometimes sleeping with a person is too difficult, sometimes very easy, but sharing a place so intimate with a stranger is something difficult to accept. The bed is the place where we find security and tranquility, is the symbol of protection, possession and home. Breaking this protection is also a strong and courageous gesture, I was very intrigued by people who wanted to try the performance 'sleeping with the artist', even their psychological reactions.

The performance lasted 3 hours in the MA & EC gallery during my solo show.

When the performance started, I stood still on one side of the double bed, while I closed my eyes and remained motionless. After a while the first person arrived. When this person approached me, my heart was beating faster and stronger: I did not imagine that when this person would lie down beside me I would be able to listen to his every breath and every minimal movement would become very large. Then came the second, the third and so on. At a certain point, I started losing points of reference and did not master the passage of time. Every person came, slept with me and then went away, sometimes confusing the arrival and departure of people: we were surrounded by my installation, by my works, I associated the performance and the visit of the exhibition. People usually come into the gallery to visit the show and then leave, at that moment people were coming to my bed, sleeping and leaving. The exhibition did not exist for me, it was a visual and cultural sharing, and sharing was right at the center of this performance.

At the end of it I had no idea that it had already been 3 hours, even if staying motionless in a bed is something terribly intolerable.

​

IT

Ho dormito su tantissimi letti diversi da piccola. Mia madre è sempre stata molto fiera del fatto che non facevo mai storie ovunque mi avesse lasciata a dormire, sia che questa fosse stata la casa di amici o parenti. Ero una bambina cordiale, sorridevo a tutti, dormivo in qualunque posto. A 14 anni, ho cominciato a dormire nel dormitorio del liceo, dormivo con 5 ragazze della mia età: a me era capitato il piano più basso di un letto a castello. Quando la ragazza sopra di me guardava un romanzo, scoppiava a ridere spesso all’improvviso, battendo i piedi sul letto tutto fatto a legno, e il movimento come un piccolo terremoto mi svegliava ogni volta. Quando ho avuto il ciclo per la prima volta, un’altra delle ragazze mi faceva dormire con lei, sul piano superiore di un altro letto a castello, largo circa 90 centimetri, e passava gran parte delle serate a spiegarmi come dovevo comportarmi a riguardo.

Nel 2016, durante il mio Erasmus a Madrid, ho conosciuto una ragazza cinese, ci eravamo viste poche volte, ma a lei serviva un posto dove dormire per tre notti perché il suo contratto d’affitto si era concluso. Io avevo un letto singolo e perciò abbiamo dormito assieme 3 notti abbracciandoci per potere stare tutte e due nel letto. Provavo una sensazione strana e famigliare, anche se non la conoscevo bene, in quei giorni abbiamo chiacchierato tanto e molto profondamente.

A volte dormire con una persona è troppo difficile, altre volte molto facile, però condividere un posto così intimo con uno sconosciuto è qualcosa di difficile da accettare. Il letto è il luogo in cui troviamo la sicurezza e la tranquillità, è il simbolo della protezione, del possesso e della casa. Rompere questa protezione è anche un gesto forte e coraggioso, sono stata molto incuriosita dalle persone che hanno voluto provare la performance ‘dormire con l’artista’, anche delle loro reazioni psicologica.

La performance è durata 3 ore all’interno della galleria MA&EC durante la mia mostra personale.

Quando è cominciata la performance, stavo immobile su una parte del letto matrimoniale, mentre chiudevo gli occhi restando immobile. Dopo un po’ è arrivata la prima persona. Quando questa persona si è avvicinata a me, il mio cuore batteva sempre più forte: non immaginavo che quando si sarebbe sdraiata accanto a me avrei potuto ascoltare ogni suo respiro e che ogni movimento minimo sarebbe diventato molto grande. Poi sono arrivate la seconda, la terza e così via. A un certo punto, ho iniziato a perdere punti di riferimento e non padroneggiavo più lo scorrere del tempo. Ogni persona veniva, dormiva con me e poi se ne andava, certe volte confondevo l’arrivo e la partenza delle persone: eravamo circondati dalla mia installazione, dalle mie opere, associavo la performance e la visita della mostra. La gente di solito entra in galleria a visitare la mostra e poi se ne va, in quel momento invece la gente veniva sul mio letto, dormiva e se ne andava. La mostra non esisteva per me, era una condivisione visiva e culturale, e la condivisione era proprio al centro di questa performance.

Al suo termine non avevo idea che fossero già passate 3 ore, anche se restare immobile in un letto è qualcosa di terribilmente intollerabile.

​

​

Testo critico di Michela Ongaretti

​

13 ottobre 2018, in occasione della giornata del contemporaneo di AMACI e nel corso della mostra personale di Hu Huiming Huisthis?, la serata sarà dedicata al tema del paradosso dell’intimità, con la proiezione del video Antidoto e l’inedita performance partecipativa Dormire con l’Artista, che coinvolgerà il pubblico.
Per prendere parte attivamente alla performance, è necessario prenotarsi scrivendo una mail a info.milanart@gmail.com

Leit motiv della ricerca artistica di Hu Huiming è la dualità, simboleggiata attraverso il suo contenuto figurale o compositivo e vissuta nel procedimento, frutto sia di spontaneità che di studio metodico. L’opera cresce nella convinzione che ogni cosa esista data l’esistenza del suo contrario, e nel credo che “chi gioca onestamente con l’arte si trova sempre nel suo percorso a giocare con gli opposti”. 
Su questo doppio binario della logica di concetti antitetici, e relativo al gioco percettivo e illusionistico, si configurano i progetti di videoarte come le installazioni pittoriche, per condurre sempre ad una visione filosoficamente scettica. 
Per la Giornata del Contemporaneo AMACI la percezione è interrogata non solo dal punta di vista visivo ma coinvolge anche le sensazioni fisiche e la memoria.

Al piano seminterrato della galleria il video Antidoto, (2018), mostra tre scene in continuo movimento del corpo dell’artista, dove nonostante lo si percorra tutto, non si può distinguere il soggetto perché visto da molto vicino. Il montaggio offre tre visuali differenti contemporaneamente, con una ripresa autonoma e in “viaggio” sul corpo così ravvicinato da farlo sembrare a momenti altro da sé, immerso nell’oscurità. Chi guarda instaura un’intimità visiva, ma senza poter descrivere una forma identitaria. Si conosce e non si conosce, aiutati dalla percezione del corpo nella memoria di chi osserva.

E’ ancora una opposizione convivente di sensazioni, quella dell’intimità estrema tra sconosciuti, ad essere suggerito dalla performance Dormire con l’artista, possibile solo con l’interazione del pubblico.
In un angolo della sala principale noteremo un letto, sul quale possiamo stenderci per dieci minuti per riposare accanto all’artista. 
Se viviamo ogni giorno in un mondo di condivisione spesso inconsapevole con sconosciuti come avviene nei social networks, con ironia l’arte di Hu Huiming gioca con questa contraddizione della vita contemporanea, e la amplifica in un atto concreto. Lo possiamo sperimentare in un luogo come una galleria dove non è solitamente prevista una condivisione intima di questo tipo. L’effetto genera un senso di spaesamento nel visitatore di MA-EC, dove familiare ed estraneo sono confusi. 
Come indica la performer “Il letto è un simbolo dell’intimità e della famiglia, quindi la performance crea una sensazione anomala unificando sconosciuto e abituale, suonando la stessa melodia concettuale con il video Antidoto”.
L’happening sarà ripreso dalla telecamera di un cellulare sospeso sul soffitto, per diventare a tutti gli effetti un nuovo lavoro di videoarte che registri l’attenzione e lo spaesamento del pubblico.

 

I'M A MONSTER IN THE SECULAR WORLD

​

Performance by Hu Huiming
Performer: Zhao Xin
CIBART 2018

ANTIDOTE

​

Video arte

2018

testo critico scritto da Laurentiu Craioveanu:

Il video in questione ci offre tre sguardi contemporaneamente in un montaggio particolare dove più parti del corpo vengono esplorate contemporaneamente. Il corpo è nudo ed è come se fosse tornato nel ventre, si tratta però di un corpo adulto, una reinfetazione, un chiudersi in un grembo immaginario, per raccogliersi ... per sfuggire a qualcosa o per ritrovarsi. 
L'osservatore, viene coinvolto in questa esplorazione attraverso il montaggio delle tre visione ravvicinate. Il corpo ci appare nel vuoto, nell'oscurità...
In sintesi, per descrivere l'opera, azzardiamo un climax ascendente :
carnalità, sensualità, erotismo, musica e poesia ... fascino per sfuggire alla quotidianità

​